18 giugno 2018

Ossiam aggiunge i criteri ESG e Low Carbon al Shiller Barclays Cape Sector Value Strategy per un nuovo Etf

L’Ossiam Esg Low Carbon Shiller Barclays Cape Us Sector Ucits Etf è stato quotato nelle Borse di Londra e Francoforte; questi nuovi filtri hanno le potenzialità per svolgere un ruolo significativo nel creare un valore azionario di lungo periodo e di migliorare il contributo apportato dal rapporto Shiller Cape

Ossiam, il gestore d’investimenti Smart beta con sede a Parigi e affiliato di Natixis Investment Managers, ha annunciato il lancio di un nuovo Etf: una versione a basse emissioni di carbonio, che integra i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’attuale Ossiam Shiller Barclays Cape Us Sector Value Tr Ucits Etf.
L’Ossiam Esg Low Carbon Shiller Barclays Cape Us Sector Ucits Etf (Isin: IE00BF92LV92) mira a fornire un profilo di rischio/rendimento simile a quello dell'indice Shiller Barclays Cape Us Sector Value, ma con un'impronta di carbonio significativamente ridotta e un miglior profilo ESG. L'Etf, che utilizza la replica fisica, ha un Ter annuo dello 0,85% e capitalizza i dividendi, è stato quotato sulla Deutsche Boerse (Xetra; Bbg code: 5HEE GY) e sul London Stock Exchange; si tratta del primo Etf di Ossiam a utilizzare la struttura ICAV (Irish Collective Asset Management Vehicle).

Ossiam ha sviluppato la strategia potenziata sulla base del feedback degli investitori esistenti, che puntano a migliorare il proprio impatto sul clima e l'esposizione correlata ai fattori ESG. La strategia originale di Ossiam Shiller Barclays Cape Us Sector Value conta attualmente 1,22 miliardi di euro di asset in gestione, al 30 aprile 2018.

Bruno Poulin, Ceo di Ossiam, ha affermato: “Abbiamo ampliato il nostro Etf preesistente con i criteri ESG e low carbon, dato che questi hanno le potenzialità per svolgere un ruolo significativo nel creare un valore azionario di lungo periodo e di migliorare il contributo apportato dal rapporto Shiller Cape. Riteniamo che la nostra nuova strategia possa portare rendimenti sostenibili positivi, soddisfacendo al contempo la crescente domanda per fondi d’investimento in linea con gli standard etici”.

Il professore Robert J. Shiller ha dichiarato: “Gli investimenti in ambito ESG non devono più andare a scapito della moralità. Il nuovo fondo può fungere da compente principale di un portafoglio e allo stesso tempo può investire in quelle imprese che operano per il bene della società”.

Nicolas Aractingi, direttore del team Quantitative Investment Strategies Origination di Barclays, ha ribadito: “Siamo lieti di continuare a far crescere la nostra partnership di successo con Ossiam, insieme a un autore affermato ed economista a Yale come il professor Robert Shiller. Il lancio evidenzia l’impegno di Barclays nel fornire soluzioni etiche d’investimento, in quanto i nostri clienti investono più responsabilmente e detengono un portafoglio ecofriendly e sostenibile”.

La strategia rafforzata inizia con la rimozione di alcune delle aziende che si occupano di attività specifiche, come le armi controverse, il tabacco e il carbone, delle società che sono al centro di gravi controversie e delle aziende che violano i dieci principi del Global Compact delle Nazioni Unite.
La strategia comprende, poi, una serie di elenchi di esclusione disponibili pubblicamente, offerti da grandi investitori istituzionali scandinavi molto stimati. Tutti i filtri migliorano il profilo ESG della strategia.
Con i titoli rimanenti, la strategia seleziona il portafoglio che riproduce il comportamento finanziario dell'indice Barclays Shiller Cape Us Sector Value Ntr e riduce al minimo il tracking error previsto. In questo modo, si riduce l’impronta di carbonio, mantenendo la stessa esposizione settoriale dell'indice originale.

C’è una triplice riduzione dell'impronta di carbonio: un calo del 40% delle emissioni totali di gas effetto serra (GHG), riduzione del 40% delle potenziali emissioni totali di gas serra dalle riserve (ossia, emissioni di gas serra legate a riserve provate di combustibili fossili che non sono ancora state bruciate, ma che lo saranno in futuro, dopo essere state estratte dal terreno) e un calo del 40% dell'intensità di carbonio della strategia rispetto all'indice originale.
I fattori ESG sono diventati sempre più parte integrante delle richieste degli investitori che necessitano soluzioni d’investimento, e come riferimento nel determinare la politica economica. All'inizio di quest'anno, la Commissione Europea ha lanciato il suo action plan finanziario, chiamato Financing Sustainable Growth, che definiva i criteri ESG come un elemento centrale della politica.