19 giugno 2018

Analisi dei flussi del mercato degli Etf a livello europeo e globale

Dalla nuova ricerca di Amundi ETF, emerge che in maggio le azioni statunitensi sono state le più acquistate a livello globale, mentre in Europa i maggiori afflussi si sono indirizzati sull’azionario internazionale

Il mercato globale degli Etf ha continuato a registrare flussi in entrata a maggio, con oltre 34 miliardi di euro nel mese e 178,5 miliardi da inizio anno, perlopiù trainati dal dinamismo del mercato statunitense (+31 miliardi, a maggio). In termini di asset class, l’azionario ha catturato la maggior parte dei flussi in entrata (+26,6 miliardi, a maggio), portando così la raccolta da inizio anno a 124,8 miliardi di euro.
In Europa, gli investimenti in Etf sono aumentati, seppur rimanendo relativamente modesti, di 2,2 miliardi di euro, nel corso di maggio, per un ammontare complessivo di 24,4 miliardi da inizio anno. Gli Etf azionari hanno registrato nel mese una raccolta pari a 2,6 miliardi di euro, mentre gli Etf a reddito fisso hanno subito deflussi per quasi 700 milioni. 

Etf azionari internazionali favoriti dagli investitori europei
A maggio, i mercati hanno continuato a mostrare segnali di esitazione nel contesto europeo. Gli investitori hanno disinvestito dal mercato azionario europeo (-2,2 miliardi di euro dalle azioni della zona Euro) a favore delle azioni statunitensi (+1,1 miliardi) e internazionali (+4,6 miliardi). Gli afflussi verso le azioni francesi (+200 milioni) rappresentano, tuttavia, un’eccezione degna di nota.
In contrasto con il quadro che stava emergendo da inizio anno, anche gli Etf dei mercati emergenti (-481 milioni di euro) sono stati piuttosto trascurati dagli investitori.
In termini settoriali e tematici, le azioni finanziarie hanno registrato i maggiori deflussi (-946 milioni di euro), mentre gli investitori europei hanno mostrato un forte interesse per gli investimenti low carbon (+279 milioni).

Deflussi dai titoli di Stato
In Europa, anche gli Etf a reddito fisso sono stati influenzati dall’incertezza. A maggio, gli investitori si sono allontanati dalle obbligazioni societarie (-86 milioni di euro) e, in particolare, dai titoli sovrani (-809 milioni), nessun dei quali ha svolto efficacemente il ruolo di bene rifugio. Anche il debito pubblico dei mercati emergenti ha continuato a registrare deflussi (-309 milioni). Al contrario, le obbligazioni statunitensi indicizzate all’inflazione hanno catturato l’interesse degli investitori (+292 milioni). Anche le obbligazioni a tasso variabile sono state favorite dagli investitori nel mese di maggio, con una raccolta netta di oltre 1 miliardo di euro, da inizio anno.