11 giugno 2019

A maggio i flussi europei degli Etf rallentano: i risultati migliori dagli Etf ESG

Secondo la ricerca di Lyxor, la raccolta netta si è fermata a 1,8 miliardi di euro, il mese scorso, causa la frenata degli Etf a reddito fisso, appesantiti dai deflussi sui titoli a maggior rischio: debito emergente, soprattutto, e corporate high yield

Dall’analisi di Lyxor sui flussi europei degli Etf relativa al mese di maggio 2019, a cura di Marlene Hassine Konqui, head of ETF Research di Lyxor, emerge che la raccolta netta è rallentata nuovamente a maggio, a 1,8 miliardi di euro rispetto ai 3,7 miliardi di aprile. Ciò è in gran parte dovuto al calo significativo degli investimenti verso gli Etf a reddito fisso (0,5 miliardi di euro da 4,1 miliardi di aprile), dovuto soprattutto a un mese particolarmente negativo per i titoli sovrani emergenti e ai deflussi dal comparto High yield, sulla scia del posizionamento degli investitori su titoli più sicuri.
Gli Etf azionari hanno subito complessivamente disinvestimenti molto modesti (-15 milioni di euro). A maggio, in particolare, gli Etf azionari dei Paesi sviluppati sono tornati in auge. Gli Stati Uniti e i mercati sviluppati della regione Asia/Pacifico hanno registrato l'andamento migliore, mentre l'Europa ha ancora rappresentato un’eccezione. Anche gli Etf azionari dei Paesi emergenti hanno sofferto.


).vedi grafico sottostante e Low carbon. Da inizio anno, gli investimenti nei prodotti ESG con esposizione estesa costituiscono circa il 12% di tutti i flussi nel mercato europeo, nonostante rappresentino solo il 2% delle masse in gestione totali (broadI migliori risultati per il mese di maggio sono giunti dagli Etf ESG, con nuovi investimenti pari a 897 milioni di euro (quasi la metà di tutti gli afflussi netti), grazie soprattutto alle strategie con esposizione
Gli Etf Smart beta hanno raccolto 408 milioni di euro, soprattutto grazie al contributo degli approcci in grado di ridurre il rischio.

Gli afflussi verso gli Etf su materie prime hanno registrato un saldo moderatamente positivo (+49 milioni di euro, di cui 48 su oro), molto simile a quello osservato ad aprile.




L'impatto degli investimenti ESG

Gli Etf ESG hanno messo a segno il loro secondo mese migliore di sempre. Gli afflussi da inizio anno (3,6 miliardi di euro) si stanno già avvicinando alla raccolta totale registrata nel 2018 per questa categoria (4,0 miliardi di euro).
A nostro avviso, gli investitori stanno integrando sempre più i fattori ambientali, sociali e di governance nei loro processi d'investimento e, oltre a generare performance finanziarie, mirano a produrre un impatto misurabile e sostenibile. Per un numero sempre maggiore di investitori, questi due aspetti sono inscindibili.
Al momento l'integrazione avviene su base volontaria, ma in futuro potrebbe diventare più sistematica. Crediamo che gli Etf ESG saranno sostenuti da una maggiore consapevolezza generale circa le sfide ambientali che riguardano tutti noi e dalle normative che verranno sempre più implementate per farvi fronte. Alcuni piccoli passi in avanti sono già stati compiuti; si pensi, ad esempio, all’action plan "Financing Sustainable Growth" dell'Unione Europea, che incoraggia gli azionisti a integrare gli aspetti attinenti alla sostenibilità nel loro processo decisionale relativo agli investimenti.