04 maggio 2018

Dalla ricerca di iShares: tre miti sfatati sui bond Etf

Una delle maggiori preoccupazioni degli investitori, fin dal lancio dei primi Etf obbligazionari, è stata la possibile mancanza di liquidità: i significativi flussi nel primo trimestre dell’anno hanno dimostrato ancora una volta che il picco dei volumi scambiati dei bond Etf non ha avuto un impatto negativo sui mercati obbligazionari

Un recente paper di iShares sugli Etf obbligazionari, svolto a livello globale sui dati raccolti da BlackRock nel 1Q 2018, mira a sfatare tre miti che aleggiano su questa asset class.
Mito 1: gli indici obbligazionari ponderano maggiormente gli emittenti più indebitati, ovvero i più rischiosi.
Nel mercato delle obbligazioni societarie, le società più grandi tendono ad essere i maggiori emittenti, ma vantano anche maggiori basi patrimoniali e ricavi per servire quel debito. Inoltre, le aziende più grandi in media sono più sane delle piccole imprese.
Mito 2: gli indici obbligazionari non possono essere flessibili o agili, privando quindi gli investitori di opportunità tattiche a breve termine o di protezione da mercati avversi.
Gli investitori possono utilizzare investimenti indicizzati multipli, come gli Etf, per creare portafogli personalizzati e soddisfare le loro specifiche esigenze d’investimento. L'ampliamento della gamma degli indici a reddito fisso, dei fondi indicizzati e degli Etf che fanno riferimento a questi ultimi, offre agli investitori un crescente grado di precisione. Gli investitori possono scegliere tra ampie esposizioni multisettoriali o segmenti specifici del mercato (quali corporate investment grade, titoli ad alto rendimento o del debito dei mercati emergenti) per ottenere un maggiore controllo sulla duration e sull'allocazione di asset/settore.
Mito 3: i gestori di indici sono acquirenti e venditori forzati di indici inefficienti che si limitano a ribilanciare alla fine del mese.
I fondi indicizzati sono gestiti da gestori che adottano un processo d’investimento più flessibile rispetto ai benchmark che seguono. Questo processo consente loro di evitare situazioni di acquisto o vendita forzate e consente loro di partecipare al segmento delle nuove emissioni. I gestori di portafoglio indicizzati prendono decisioni attive per mitigare l'errore di replica e fornire rendimenti indicizzati.

Evidenze globali nel 1Q 2018
Nello stesso paper pubblicato da iShares, sono inoltre riportati alcuni aspetti del mercato obbligazionario globale degli Etf che hanno caratterizzato il primo trimestre dell’anno.
- Gli afflussi netti nel 1Q 2018 sono stati pari a 18,4 miliardi di dollari (3,2 miliardi di quali sono confluiti su Etf di BlackRock Usa), a livello globale, con un patrimonio gestito, a fine marzo 2018, di 792 miliardi di dollari (di cui 266 miliardi su Etf di BlackRock Usa e 117 miliardi su Etf di BlackRock Emea).
- Gestire il rischio: mentre molti investitori detengono Etf a lungo termine come posizione Core dei portafogli, alcuni investitori utilizzano gli Etf anche per gestire il rischio di portafoglio, in quanto l'incertezza geopolitica aumenta la volatilità del mercato e il potenziale impatto sulle economie globali. Ad esempio, il volume degli scambi di Etf nel primo trimestre ha mostrato un'attività significativa nel segmento dei Treasury statunitensi, Investment grade, mercati emergenti e High yield.
- Etf High yield testati ancora: la volatilità dell'alto rendimento all'inizio dell'anno ha nuovamente dimostrato come gli Etf sui bond High yield possano fornire una significativa liquidità incrementale a questo mercato, creando un buffer tra investitori e il mercato obbligazionario over the counter. Nel primo trimestre, sono stati negoziati Etf ad alto rendimento per un controvalore di 156 miliardi di dollari, con il 59% delle negoziazioni per l’iShares iBoxx $ High Yid Corp Bond (ticker: HYG) avvenute sul mercato secondario e senza la necessità di negoziare obbligazioni individuali sottostanti. Le controparti dei fondi HYG hanno negoziato 91 miliardi di dollari di esposizione HYG sulla Borsa, lontano dal mercato delle obbligazioni over the counter, con spread di domanda/offerta significativamente più contenuti rispetto alla negoziazione delle singole obbligazioni sottostanti.

Guardando avanti…
Qui di seguito, sono riportate alcune osservazioni di iShares (by BlackRock), con uno sguardo al prossimo futuro del mercato degli Etf.
- Molti investitori nel reddito fisso guardano al di là del mercato interno e si orientano verso esposizioni globali a fini della diversificazione, rendendo quindi importante un’efficiente copertura valutaria.
- In Europa, gli investitori in Etf continuano a beneficiare degli obblighi di reporting delle negoziazioni introdotti da MiFID II, che forniscono chiarezza sui flussi d’investimento negli specifici segmenti e indicazioni per coloro che vogliono conoscere i livelli di liquidità dei prodotti in cui hanno intenzione d’investire. Da inizio 2018, è stato registrato un aumento del 60% dei volumi negli Etf obbligazionari di iShares a livello Emea, rispetto ai valori del 2017.
- C'è ancora spazio per una ridefinizione e modernizzazione degli investimenti a reddito fisso: al di là dell’annoso e stentato dibattito "attivo vs. passivo", gli investitori stanno ripensando i loro investimenti a reddito fisso e orientando la bussola del rendimento tra esposizioni alfa, indicizzate e fattoriali.
- È prevista una conferma della domanda di un accesso economicamente vantaggioso all'indice Bloomberg Barclays Us Aggregate Bond, benchmark ampiamente utilizzato anche come parte strutturale di molti portafogli clienti. L'Etf di iShares Global Aggregate Bond, lanciato 5 mesi fa, ha recentemente superato un miliardo di dollari di asset.