17 ottobre 2019

Oltre la metà degli investitori istituzionali europei che utilizzano Etf detengono esposizioni al fixed income in portafoglio

La percentuale sale al 64% in Italia, secondo il sondaggio ETF Buyers Survey condotto da Vanguard, che ha coinvolto 400 utilizzatori professionali di Etf di vari Paesi d’Europa; il 72% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato di investire in questi strumenti in una logica buy and hold, mentre il 60% li utilizza per adeguamenti tattici

In Europa, gli Etf obbligazionari hanno raggiunto quota 901 miliardi di dollari di masse gestite a fine giugno 2019, più del doppio rispetto alla fine del 2013. La raccolta netta degli Etf obbligazionari nel primo semestre 2019 è stata superiore a 30 miliardi di dollari, un valore molto al di sopra dei 20 miliardi raccolti nell’intero 2018 (fonte: ETFGI).

Dal sondaggio ETF Buyers Survey condotto da Vanguard, emerge che il 51% dei 400 investitori professionali interpellati ha dichiarato di investire in Etf obbligazionari. I Paesi in cui gli Etf obbligazionari sono più diffusi sono Regno Unito e Italia. Nel Regno Unito, infatti, il 74% degli investitori professionali ha dichiarato di utilizzare gli Etf obbligazionari, mentre in Italia la percentuale si è attestata al 64%. Più indietro risultano Svizzera (41%) e Germania (33%).

Il sondaggio di Vanguard ha analizzato anche il modo in cui gli investitori professionali utilizzano gli Etf obbligazionari. In particolare, il 72% degli intervistati ha dichiarato di investire in questi strumenti in una logica buy and hold, mentre il 60% li utilizza per adeguamenti tattici. Il 40% ha, invece, dichiarato di ricorrere agli Etf obbligazionari per completare il portafoglio. Si tratta di percentuali più alte rispetto a quelle che si riferiscono al modo in cui gli investitori professionali utilizzano gli Etf azionari (vedi grafico a fondo pagina).

Simone Rosti, responsabile per l’Italia di Vanguard, commenta: “Gli Etf obbligazionari semplificano l'accesso e la gestione di portafoglio, offrendo liquidità su un’asset class tradizionalmente meno liquida dell’azionario e, allo stesso tempo, i vantaggi dell'investimento collettivo in un settore in cui la trasparenza delle commissioni e la crescente pressione sui margini sono oggetto di crescente attenzione. Con un'unica operazione, un investitore può aggiungere migliaia di obbligazioni al proprio portafoglio, a costi contenuti. Pochi investitori, anche i gestori professionali, possono ottenere un'esposizione così ampia e ben diversificata in modo così economico come un Etf. La netta preferenza dell’investitore italiano per il fixed income è nota, anche se dopo anni di bassi rendimenti è in atto uno spostamento verso l’equity. L’Italia è già leader del mercato europeo in termini di Etf fixed income e questo trend è destinato non solo a continuare, ma ad aumentare”.