18 marzo 2020

Quattro cose da sapere sul trading europeo di Etf nell'ultima settimana

BlackRock ha rilasciato stamani alcune considerazioni sulle negoziazioni degli Etf in Europa, da cui emerge come l’attività degli investitori sia stata elevata e crescente su questi strumenti, che non hanno avuto significative ripercussioni sul loro funzionamento, dimostrandosi invece degli ottimi strumenti per i ribilanciamenti di portafoglio, anche improvvisi

In una settimana di continue turbolenze che hanno spinto i mercati in fase ribassista, gli investitori si sono orientati verso la negoziazione di Exchange traded fund (Etf) per allocare capitale, adeguare le posizioni e gestire il rischio. Nonostante le difficoltà del mercato, la negoziazione degli Etf si è confermata ordinata e ha fornito agli investitori liquidità ed accesso efficiente al mercato in un contesto di maggior necessità. Ne consegue che gli Etf risultano strumenti concepiti per gestire queste fasi di mercato.

I volumi di scambi record evidenziano la liquidità nonostante la volatilità

• In Europa, nella scorsa settimana i volumi degli scambi degli Etf hanno registrato il record di 120 miliardi di dollari, battendo i due record delle due settimane precedenti, con volumi pari a 110 miliardi nella settimana del 24 febbraio e 113 miliardi nella settimana del 2 marzo. Per fare un confronto, i volumi medi settimanali nel 2019 sono stati di poco superiori a 44 miliardi di dollari.

• Nei giorni di picco, i volumi di negoziazione degli Etf europei hanno rappresentato circa il 30% dei volumi complessivi del mercato azionario, rispetto a una media del 20% circa nei giorni più attivi del 2019. In diverse occasioni, l'iShares S&P 500 Ucits Etf è stato lo strumento più liquido sull'indice S&P500, scambiando oltre 500 milioni di dollai in un giorno, quando sia il mercato azionario americano sia i future azionari statunitensi sono stati sospesi.

• Nei mercati obbligazionari, gli Etf Ucits a reddito fisso di iShares hanno scambiato circa 16 miliardi di dollari per la terza settimana consecutiva, in crescita di oltre il 200% rispetto alla media settimanale nel 2019. I giorni di negoziazione più significativi hanno visto il turnover dell’iShares Eur Investment Grade Corp Ucits Etf raggiungere 1,2 miliardi di dollari il 6 marzo (6,6 volte il volume medio giornaliero registrato negli ultimi 12 mesi). Le negoziazioni dell’iShares Eur High Yield Ucits Etf hanno raggiunto i 590 milioni di dollari il 13 marzo (5 volte il volume medio giornaliero registrato negli ultimi 12 mesi).
Come nelle precedenti fasi di stress di mercato, gli investitori si sono rivolti agli Etf per ridurre rischio e ottenere prezzi scambiabili, mentre i mercati obbligazionari sottostanti erano compromessi.

Gli "sconti" sugli Etf obbligazionari si traducono in prezzi in tempo reale

• La trasparenza del trading degli Etf in Borsa si è dimostrata preziosa per gli investitori attivi e altri operatori del mercato durante i periodi di stress, poiché gli Etf aiutano a stabilire prezzi in tempo reale quando le negoziazioni nel mercato sottostante sono compromesse. Ciò è risultato evidente la scorsa settimana, quando le obbligazioni hanno dovuto affrontare un deterioramento senza precedenti della liquidità e della qualità del mercato su scala mondiale.

• Le interruzioni dei mercati del reddito fisso della scorsa settimana hanno portato a differenze tra i prezzi degli Etf obbligazionari e i valori delle loro obbligazioni costituenti. I cosiddetti "sconti" sui valori dell’attivo netto (Nav) possono verificarsi perché gli Etf obbligazionari tendono a negoziare più frequentemente rispetto alle singole obbligazioni, soprattutto in periodi di stress.

• È importante notare che i recenti “sconti” sugli Etf obbligazionari non riflettono un problema relativo alla struttura stessa dell'Etf. Piuttosto, gli investitori dovrebbero considerare un Etf come uno strumento di price discovery dei prezzi di mercato, poiché incorpora informazioni in tempo reale sulla qualità e l'accessibilità dei mercati sottostanti.

Gli Etf non sono “venditori obbligati”

• Le preoccupazioni sul fatto che gli Etf possano diventare venditori forzati in caso di elevati volumi di rimborsi sono infondate. I rimborsi sono stati ordinati e generalmente hanno rappresentato una frazione della negoziazione complessiva che ha avuto luogo nell'Etf, con negoziazioni significative nel mercato secondario delle quote dell'Etf.

• Per gli Etf, il meccanismo di creazione/rimborso offre un'ulteriore opzione per eseguire i flussi sia “in kind” (consegna fisica dei titoli sottostanti) sia “in cash”. I rimborsi in kind sono il metodo più comune con cui vengono effettuati i rimborsi, ciò significa che quando un investitore desidera riscattare le quote dell'Etf, l’Etf viene scambiato con un paniere di titoli invece che vendere i titoli per ottenere liquidità.

Approfondimenti sul sentiment degli investitori

• I flussi Emea non mostrano ancora alcun segno di arresto: da quando è iniziato il sell off del mercato, i flussi sono rimasti relativamente resilienti, soprattutto se paragonati a un contesto di afflussi molto significativi dall'inizio del 4° trimestre 2019 fino a metà del 1° trimestre 2020. In proporzione ai flussi in ingresso dal 1° ottobre al 21 febbraio, si sono registrati deflussi pari solo a un quarto sui mercati emergenti, solo il 6% sull’azionario europeo e appena il 4% sull’azionario statunitense.

• Gli investitori statunitensi hanno mostrato una maggiore propensione all'acquisto on dip questo mese, con la maggior parte dei nuovi flussi in ingresso verso gli Etf/Etp quotati negli Stati Uniti. Nell'area Emea, la scorsa settimana gli investitori hanno venduto circa 3,9 miliardi di dollari di azionario e circa 2 miliardi di reddito fisso, preferendo invece aumentare l’esposizione alle commodity. A livello globale, questa settimana gli Etf/Etp sull'oro hanno raccolto 1,6 miliardi di dollari (1,2 miliardi dei quali sono stati investiti in fondi quotati Emea), continuando il positivo trend di flussi sull'oro.
(Nota: fonte di tutti i dati, BlackRock, al 16 marzo 2020)