03 marzo 2023

Investimenti innovativi: gli ETF tematici

Megatrend e temi che hanno il potenziale di plasmare le nostre società di domani, possono essere un’interessante opportunità per gli investitori di lungo termine

Dopo un notevole boom, gli ETF tematici sono passati leggermente in secondo piano nell’ultima parte del 2022, specialmente a causa di fattori negativi a livello macroeconomico. I numerosi rialzi dei tassi d’interesse e le incertezze a livello economico hanno pesato su quelle che spesso sono tematiche orientate al futuro. Frequentemente si tratta, infatti, di aziende giovani che fanno affidamento su cash flow lontani nel tempo e che risultano essere particolarmente sensibili ad aumenti del costo del denaro. Tuttavia, il potenziale degli ETF tematici risulta essere intatto.
Dando accesso a megatrend e temi che hanno il potenziale di plasmare le nostre società di domani, possono costituire un’interessante opportunità per gli investitori con un lungo orizzonte temporale. Di seguito presentiamo alcune idee attuali.

Le prime due tematiche d’investimento, accessibili tramite un investimento in ETF, sono strettamente collegate al settore della sanità: genomica ed ingegneria bionica.
Sono sempre più all’ordine del giorno le previsioni che evidenziano un invecchiamento marcato della popolazione mondiale; ad esempio, in un Paese come la Cina si stima che nel 2040 il 32% della popolazione avrà più di 60 anni (fonte: Statista). Questo implica una rinnovata attenzione al settore dell’assistenza sanitaria. Inoltre, le relative spese e investimenti da parte dei governi di tutto il mondo sono destinati ad aumentare nel tempo. Già ora le dimensioni del settore della sanità sono gigantesche; basti pensare che negli Stati Uniti arriva al 18% del PIL, pari a 3.600 miliardi l’anno (fonte: The Economist). Parallelamente a un invecchiamento della popolazione, è presente una richiesta sempre più forte per cure e trattamenti innovativi, nonché per concetti che si basano sui trend della digitalizzazione e automazione. In sostanza l’assistenza sanitaria sta diventando sempre più proattiva, digitale e personalizzata.

La genomica sta trasformando l’assistenza sanitaria. Essa si riferisce allo studio e alla cura di comuni problemi di salute, come condizioni genetiche, cancro e altri legati all’invecchiamento. Agendo tramite terapie geniche, ovvero quelle che si concentrano sulla modifica delle cellule, questo ramo della sanità presenta un grande potenziale per curare malattie gravi ed ereditarie. La digitalizzazione nonché vari avanzamenti tecnologici stanno, inoltre, riducendo i costi, rendendo le terapie geniche più accessibili e scalabili. Un ETF di tipo “pure play” sulla genomica può rappresentare una soluzione interessante per accedere a questa tematica. Pure play indica che solamente le società che derivano una porzione significativa dei ricavi dalla genomica possono essere incluse. È importante sottolineare che molte delle aziende attive nella genomica stanno anche investendo considerevolmente nell’eHealthcare. Questo termine viene utilizzato per descrivere come le tecnologie digitali vengono impiegate per migliorare l’efficienza del settore sanitario. Rischi da considerare sono, ad esempio, quelli legati al mercato azionario e a un’elevata concentrazione settoriale, nonché a nuove tecnologie.

L’ingegneria bionica, invece, si riferisce a tutti quei sistemi di ispirazione biologica volti a migliorare la qualità della vita: esempi includono impianti medici, dentali o visivi, bioprinting, protesi e conservazione di organi e tessuti. Viene spessa confusa con il termine cyborg, che invece descrive un essere con parti del corpo sia organiche sia meccaniche. Anche qui è possibile ottenere un’esposizione diversificata tramite un ETF pure play. Le società dove investe potranno potenzialmente beneficiare di una crescente domanda da parte della popolazione che invecchia. Anche qui sono presenti rischi derivanti dalla concentrazione settoriale, nonché dall’andamento del mercato azionario.

Genomica e ingegneria bionica includono spesso tecnologie e applicazioni ancora in una fase inziale o sperimentale, la cui evoluzione negli anni a venire presenta dunque incertezze. Gli investitori devono tenerne conto.

Fuori dal settore sanitario, un’altra tematica valevole di menzione è quella dell’economia circolare. Man mano che numerosi Paesi di tutto il mondo si spostano verso un modello economico a zero emissioni di carbonio, il sistema “prendi, usa, getta” verrà gradualmente superato. Sarà probabilmente sostituito da un nuovo modello economico, basato invece su soluzioni di riciclo e riutilizzo.
Per economia circolare s’intende proprio un modello di produzione e consumo che si basa sulla condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali esistenti e prodotti, con l’obbiettivo di allungare la loro vita. L’economia circolare non apporta solo benefici ambientali, ma anche concreti vantaggi economici alle aziende che la praticano. Ad esempio, l’alluminio e il rame riciclati richiedono rispettivamente il 95% e l’85% in meno di energia rispetto alla produzione di materiale primario (fonte: British Metals Recycling Association).
È importante sottolineare che si tratta di tematiche molto orientate al futuro. Esse presentano vari rischi, che gli investitori devono considerare attentamente.


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