15 aprile 2024

ETF attivi potenziati dalla tecnologia di prossima generazione

Partono da indici comuni per la definizione dell’universo di investimento, utilizzano una ricerca proprietaria bottom-up per generare alfa, forniscono un accesso efficiente al mercato



Vi è stato un netto cambiamento nei confronti del settore dei fondi comuni di investimento, in un contesto caratterizzato dall’aspettativa quasi universale che la domanda di ETF UCITS continuerà ad aumentare nei prossimi anni. All’interno di questo spazio, tradizionalmente dominato da fondi passivi a basso costo, gli ETF attivi si posizionano ora come complemento efficace sotto il profilo dei costi, accanto ai fondi comuni di investimento attivi. Tuttavia, non esiste ancora una definizione omnicomprensiva di cosa significhi “attivo” in relazione agli ETF e gli investitori devono pertanto agire con attenzione nell’accedere a questo segmento di mercato in espansione.

Cosa intendiamo per “ETF attivi”?
Per molti investitori, gli ETF attivi sono semplicemente fondi che non sono passivi, ossia ETF che non cercano di replicare i rendimenti di un benchmark di riferimento sottostante. Tuttavia, non riteniamo che questa definizione generica sia particolarmente utile, in quanto sono molte le variabili da considerare nella classificazione di un ETF attivo. A nostro avviso, la definizione dovrebbe includere l’utilizzo della ricerca proprietaria approfondita nel perseguimento di performance superiori a quelle offerte dal benchmark, ma anche il requisito di assicurare la diversificazione, un basso tracking error e i vantaggi in termini di costi che gli investitori ETF solitamente si aspettano.

Quando i nostri clienti chiedono ETF attivi, quello che cercano sono fondi che:

  • forniscono un accesso efficiente al mercato in termini di costi;
  • utilizzano informazioni frutto di una ricerca proprietaria bottom-up per generare alfa;
  • offrono esposizioni “index-aware” (ossia consapevoli dell’indice di riferimento), che evitano elevate esposizioni a fattori macro sulla base di un benchmark.
Accesso alla ricerca di Fidelity Per offrire queste caratteristiche i nostri ETF azionari e obbligazionari attivi partono da indici di riferimento comuni (come l’MSCI World Index) per la definizione dell’universo d’investimento. I nostri gestori di portafoglio si avvalgono poi della tecnologia per accedere al vasto volume di ricerche proprietarie prodotte dal nostro team globale di analisti esperti, da cui traggono intuizioni attraverso processi sistematici di selezione degli investimenti e di allocazione del capitale per sovrappesare o sottopesare i singoli investimenti all’interno di ogni portafoglio. Ciò li orienta verso i titoli giudicati positivamente dai nostri analisti, in considerazione delle loro caratteristiche fondamentali e di sostenibilità, assicurando che i portafogli siano dominati da titoli che al termine di questo processo ricevano valutazioni “strong buy” o “buy”.
Gli interessi dei nostri analisti sono allineati a quelli dei nostri investitori grazie a schemi di remunerazione legati alla performance dei loro rating nel tempo. Ciò rende la loro ricerca una risorsa unica che non può essere facilmente riprodotta sul mercato.

I vantaggi di un approccio “index-aware”
I clienti che investono nei nostri ETF attivi si attendono da noi il ricorso alle nostre intuizioni d’investimento proprietarie per la generazione di esposizioni superiori rispetto a strumenti puramente indicizzati, ma vogliono anche esposizioni diversificate che evitino gli elevati rischi di fattori legati ai benchmark a cui molti fondi sono esposti. Li abbiamo pertanto costruiti come portafogli “index-aware”, ossia che mirano a riprendere il più possibile le esposizioni agli ampi macrofattori dei loro benchmark di riferimento sottostanti, senza però compromettere la loro capacità di beneficiare di una selezione attiva degli investimenti.

I loro processi d’investimento iniziano con benchmark di uso comune, che forniscono modelli obiettivo in termini di macroesposizioni aggregate (in relazione a fattori quali il settore, la copertura geografica, la capitalizzazione di mercato ecc..). La nostra tecnologia di ottimizzazione consente una stretta corrispondenza dei nostri ETF a queste esposizioni, adeguando le ponderazioni degli investimenti sottostanti. Ciò permette a sua volta di massimizzare la selezione dei titoli quale principale determinante dei rendimenti relativi; dopotutto, la selezione degli investimenti bottom-up è il nostro maggiore vantaggio competitivo.

Assicurare l’efficacia in termini di costi
L’offerta di ETF “index-aware” diversificati che incorporano una ricerca approfondita bottom-up è un processo potenzialmente molto costoso. Tuttavia, i nostri ETF beneficiano di costi inferiori grazie a:
  • economie di scala offerte dalla nostra piattaforma tecnologica proprietaria;
  • il fatto che molti degli input fondamentali a livello di ricerca, trading, regolamentazione e implementazione sono già acquisiti internamente.

Inoltre, i nostri processi di ottimizzazione assicurano la generazione di alfa efficiente in termini di costi, grazie all’equilibrio tra i costi di implementazione e i costi di gestione degli investimenti. Ad esempio, permettono di programmare il ribilanciamento del portafoglio al momento ritenuto più efficiente in termini di costi dai nostri gestori di portafogli sistematici, spesso subito dopo i periodi di aggiornamenti concentrati dei rating degli analisti (ad esempio, dopo importanti eventi di mercato). Consentono inoltre una gestione efficiente dei flussi in entrata e in uscita verso gli/dagli ETF, con i market maker che spesso offrono volumi quasi corrispondenti di titoli sottostanti dai/ai propri portafogli, al fine di agevolare i flussi e ridurre i costi di negoziazione. Questi tipi di processi contribuiscono ad assicurare un posizionamento appropriato dei portafogli su base continuativa e la corrispondente gestione dei costi di implementazione correnti.
Per maggior informazioni, si rimanda al sito Fidelity sugli ETF.