Vanguard Investment Strategy Group ha rilasciato le sue ultime view di mercato, suddivise per regione.
U.S.
L'inflazione non è ancora su un percorso sostenibile verso l'obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve. Ad aprile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3,4% su base annua e dello 0,3% su base mensile. L'inflazione core, che esclude i prezzi volatili di beni quali alimentari ed energia, è rimasta elevata, con un aumento del 3,6% su base annua e dello 0,3% su base mensile.
Un altro indicatore monitorato con attenzione, ovvero il volume delle vendite al dettaglio, ha registrato poche variazioni in aprile rispetto a marzo. Il ritmo delle vendite è un elemento importante che Vanguard monitora attentamente. Continuiamo comunque a credere che il consumo negli Stati Uniti sia resiliente e che sarà un catalizzatore della crescita.
Oltre a un aumento superiore alle attese dei prezzi della produzione in aprile (0,5% mese su mese), i dati supportano la nostra view secondo cui quest’anno la Fed non sarà probabilmente in grado di tagliare i tassi (che si attestano attualmente al 5,25% / 5,5%).
Di recente abbiamo aumentato le nostre previsioni sull'inflazione core dell'indice dei prezzi Pce (Personal consumption expenditures) per il 2024 dal 2,6% al 2,9%. L'indice Pce è la misura dell'inflazione preferita dalla Fed per orientare le proprie politiche.
Continuiamo a prevedere per l'intero anno 2024 una crescita economica leggermente superiore al trend, intorno al 2%.
Area Euro
Il maggiore slancio della crescita, l'aumento dei prezzi dell'energia e le prospettive più hawkish per la Federal Reserve statunitense ci hanno indotto a rivedere al rialzo le nostre previsioni per il tasso di deposito della Bce a fine anno. Abbiamo anche aumentato le nostre previsioni di crescita sul Pil e sull'inflazione core per l'intero anno.
Per quest’anno prevediamo tre tagli dei tassi della Bce di un quarto di punto ciascuno, rispetto alla nostra precedente previsione di cinque tagli. Ciò lascerebbe il tasso di riferimento di politica monetaria al 3,25% a fine anno. Continuiamo a prevedere che il primo taglio dei tassi avverrà alla riunione della Bce del 6 giugno.
Abbiamo rivisto al rialzo la nostra previsione di inflazione core per la fine del 2024 al 2,2% dal 2,1%.
Abbiamo aumentato le nostre previsioni di crescita economica per l'intero anno dallo 0,6% allo 0,8%.
A marzo il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 6,5%, un minimo storico, e probabilmente a fine 2024 si manterrà intorno a questo livello. Riteniamo, tuttavia, che il mercato del lavoro sia più fragile di quanto il tasso di disoccupazione possa far pensare. Il tasso dei posti vacanti è infatti diminuito, l'accumulo di manodopera rimane elevato e il numero di ore lavorate è stagnante.
Cina
Dopo un deciso inizio d’anno e un periodo di deflazione di quattro mesi apparentemente alle spalle, l'economia cinese sembra avviata verso una crescita del Pil sul 2024 di circa il 5%, l'obiettivo fissato in occasione di una riunione del Politburo due mesi fa. Data la continua pressione sul settore immobiliare e la debolezza della fiducia dei consumatori, rimaniamo tuttavia cauti sulla sostenibilità dello slancio di crescita.
I dati sul credito, particolarmente deboli, rendono le sfide economiche della Cina difficili da ignorare. Il ”total social financing”, l'indicatore più ampio della domanda di credito aggregata della Cina, che comprende i titoli di Stato, i prestiti bancari e persino il sistema bancario ombra, è calato di 200 miliardi di yuan (28 miliardi di dollari) ad aprile, la prima lettura negativa da quando l'indicatore è stato rilevato per la prima volta nel 2002. Nei primi quattro mesi dell'anno, il finanziamento sociale totale è diminuito di quasi il 20% rispetto all'anno precedente.
Nell'ambito degli sforzi per stimolare l'economia, il 17 maggio il governo ha collocato per la prima volta un'emissione di mille miliardi di yuan (138 miliardi di dollari) di speciali buoni del Tesoro a lungo termine. Obbligazioni simili sono state emesse durante la crisi finanziaria asiatica del 1997, la crisi finanziaria globale del 2008 e all’inizio della pandemia nel 2020. Il rischio di squilibri strutturali permane, date le priorità politiche per gli investimenti e l'aggiornamento del settore manifatturiero rispetto a misure più dirette per sostenere la spesa dei consumatori.
Prevediamo per l'intero anno un'inflazione core intorno all'1% e un'inflazione complessiva dello 0,8%, ben sotto l'obiettivo d’inflazione del 3% fissato dalla People's Bank of China (Pboc).
Per sostenere l'economia e visti i bassi livelli d’inflazione, ci aspettiamo che nel 2024 la Pboc riduca il tasso di riferimento dal 2,5% al 2,2%, e che riduca i coefficienti di riserva delle banche. Ci aspettiamo, però, che qualsiasi allentamento nel breve termine sia marginale. La pausa della Fed potrebbe limitare lo spazio per un significativo allentamento da parte della Pboc.
Mercati Emergenti
L'inflazione vischiosa e le dinamiche dei tassi d’interesse statunitensi guidano l'attenzione dei banchieri centrali delle principali economie dell'America Latina. L'8 maggio, la Banca Centrale brasiliana ha tagliato il tasso d’interesse di riferimento al 10,5%. Sebbene più contenuto rispetto a quello annunciato nella precedente riunione di politica monetaria, si è trattato del settimo taglio consecutivo dei tassi in Brasile. Il giorno dopo, la Banca Centrale messicana ha mantenuto invariati i tassi, dopo aver avviato il primo taglio del ciclo nella riunione precedente.
Mentre il Banco de México ha mantenuto il proprio obiettivo dell'11% per il tasso interbancario overnight, abbiamo alzato di 50 punti base le nostre previsioni per il tasso ufficiale di fine anno, portandolo a un range compreso tra 9,5/10%, che suggerisce tagli di 100/150 punti base nel resto del 2024.
Abbiamo anche aumentato modestamente le nostre previsioni per l'inflazione core di fine anno in Messico, portandole al 3,7/3,9%, in linea con la visione della Banca Centrale.
In un contesto di persistente forza dell'economia statunitense, abbiamo recentemente aggiornato le nostre previsioni di crescita del Pil messicano. La domanda statunitense di beni locali è rimasta forte e i salari e i consumi interni stanno resistendo. Per il 2024 prevediamo una crescita del Pil inferiore al trend dell'1,75/2,25%.
Per il 2024 continuiamo a prevedere una crescita media del Pil del 4% circa per i mercati emergenti di tutto il mondo, guidata da una crescita di circa il 5% per l'Asia emergente. Prevediamo una crescita del 2/2,5% per l'Europa emergente e l'America Latina, anche se la crescita degli Stati Uniti potrebbe avere implicazioni positive per il Messico e tutto il Sud America.