24 maggio 2024

Le tre R degli investimenti sistematici

Cosa significa “sistematico” e per quale motivo adottiamo questo approccio agli investimenti?



Nelle conversazioni con il team azionario sistematico di Fidelity International, emergono spesso tre parole che iniziano con la lettera “R”. La prima, “Ripetibilità”, è il fulcro della ragion d’essere del team, ossia applicare tecniche quantitative alla conoscenza umana di natura qualitativa.

Questo approccio offre due grandi vantaggi. Innanzitutto, consente ai tre gestori di portafoglio del team di operare in un ambito molto più ampio rispetto alla maggior parte dei loro colleghi. In secondo luogo, la costruzione sistematica dei portafogli favorisce una maggiore coerenza, riducendo la possibilità che le emozioni influenzino il processo decisionale.

In sostanza, il team ha messo a punto un processo in grado di raccogliere e individuare le migliaia di appunti che gli analisti di Fidelity scrivono sulle società di cui si occupano e di individuare gli aghi più promettenti all’interno di questo gigantesco pagliaio. Questo approccio si presta anche a integrare la grande mole di informazioni, in continua evoluzione, legate alle nuove esigenze degli investitori, come il crescente interesse per la sostenibilità registrato negli ultimi anni.

Generare alfa attraverso la ricerca proprietaria
La seconda parola è “Ricerca”.
“Quello che cerchiamo di fare”, spiega il gestore Matt Jones, “è cogliere quell’alfa idiosincratico e proprietario che notoriamente il nostro team di ricerca riesce a generare”.
Il grafico 1 mostra i rendimenti cumulati di tutti i rating, “buy e sell”, della ricerca di Fidelity International, a partire dall’inizio dell’ultimo decennio, attribuendo una doppia ponderazione ai rating “strong conviction” buy e sell. Questi rendimenti si basano su rendimenti storici simulati utilizzando i modelli proprietari di Fidelity.


Il grafico 2 mostra invece come negli ultimi 13 anni la ricerca proprietaria degli analisti abbia costantemente generato alfa in tutte le aree geografiche.

Va notato che i precedenti grafici non si basano sui rendimenti di alcuna strategia sistematica, simulata o meno. Mostrano invece l’alfa naturale che gli analisti di Fidelity, congiuntamente, hanno generato. Spetta al team azionario sistematico attingere a questa ricerca in modo coerente rispetto a un determinato obiettivo d’investimento.

“Sintetizziamo le idee e le conoscenze del team di ricerca trasformandole in indicatori quantitativi, come ad esempio i rating buy e sell, la posizione del titolo nel portafoglio modello dell’analista, che indica il suo livello di convinzione, e, per alcuni portafogli, i rating di sostenibilità e la traiettoria di sostenibilità delle singole società”, spiega Hiten Savani, un altro dei gestori di portafoglio del team.

Successivamente, il team elabora questi risultati quantitativi mediante un ottimizzatore di portafoglio, che suggerisce le dimensioni delle posizioni in base al rendimento previsto di ciascun titolo, al rischio, a quanto i diversi titoli in portafoglio abbiano solitamente avuto un andamento simile (quanto siano correlati tra loro) e ai diversi risultati quantitativi ottenuti dalla ricerca degli analisti di Fidelity.
Il team può modificare i risultati elaborati dall’ottimizzatore, aggiungendo nuovi dati e impostando parametri diversi in base a uno specifico mandato, in modo da poter integrare, qualora necessario, nuove richieste e nuove informazioni.

“I clienti apprezzano la nostra capacità di personalizzare le strategie”, afferma Stefan Kuhn, Head of ETF and Index Distribution Europe di Fidelity. Possiamo anche adottare un approccio “index aware” (ossia, consapevole dell’indice di riferimento) e al contempo integrare la ricerca di Fidelity. Tutto continua a essere guidato da noi: l’alfa è guidato dalla selezione delle società”.

Investire in modo sostenibile e sistematico
La sostenibilità rappresenta un’altra possibilità di personalizzazione.
“La critica principale che sento muovere nei confronti degli Etf passivi è che acquistano titoli sul mercato indipendentemente dal fatto che un’azienda sia o meno sostenibile”, afferma Kuhn. “Non è possibile vendere una società in quanto, semplicemente, si sta replicando un indice”.

Il team azionario sistematico è in grado d’integrare i progressi dell'attività di engagement management delle società nel proprio processo di ottimizzazione, avvalendosi dei rating di sostenibilità di Fidelity.
“I clienti apprezzano il fatto che il denaro che investono venga utilizzato per un coinvolgimento attivo nelle società in cui investiamo” afferma Kuhn.

Ma il team come riesce a gestire queste diverse priorità, a volte in competizione tra loro?
“Bisogna accettare parecchi compromessi”, aggiunge Savani. “Per questo motivo ottimizziamo e rivediamo regolarmente le nostre posizioni in modo da essere certi di trovare i compromessi ottimali”.

Il team dispone anche di un software in grado di scansionare gli appunti della ricerca al fine di verificare se quanto riportato riflette il rating espresso dall’analista.
“Si tratta solo di una piccola indicazione”, spiega Dan Swift, uno dei gestori di portafoglio del team. “Poi noi stessi rileggiamo l’appunto e valutiamo se è soddisfacente, oppure se c’è qualcosa che vogliamo modificare”.

Il software non è in grado di usare il discernimento
Questo approccio “human first”, ossia incentrato sull’essere umano, ci porta alla terza e ultima R. Questa si serve del potere della mente umana per creare i migliori approcci alla progettazione del portafoglio. Nelle mie conversazioni con i gestori di portafoglio percepisco una chiara nota di orgoglio quando discutiamo dei dettagli tecnici delle strategie che hanno progettato. A un certo punto qualcuno usa la parola “aRchitetti”.

“Il nostro compito”, afferma Savani, “è ottenere i migliori risultati possibili dalla struttura complessiva che abbiamo costruito, avvalendoci delle nostre conoscenze su come funziona il tutto”.

Matt Jones, Portfolio Manager presso Fidelity International


Matt Jones, Portfolio Manager at Fidelity International