“In sostanza, è stato detto tutto”, afferma Ulrike Kastens, European Economist di DWS, “quasi tutti i membri del Consiglio della Banca Centrale Europea (Bce) si sono espressi a favore di una possibile riduzione dei tassi d’interesse a giugno. Il 6 giugno dovrebbe essere ufficialmente confermato che la Bce abbasserà il tasso d’interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 3,75%. Tuttavia, ciò che conta ancora di più è il percorso da seguire”.
“La Bce è pronta a ‘rimuovere il livello massimo di restrizione’, come ha detto Philip Lane. Alcuni banchieri centrali hanno indubbiamente in mente ulteriori e rapidi tagli dei tassi d’interesse e potrebbero essere favorevoli a un'altra riduzione già a luglio, mentre altri preferiscono un approccio più cauto. Visti gli aumenti salariali in corso e un mercato del lavoro molto stabile, quest'ultimo sembra appropriato”.

“La pubblicazione del tasso d’inflazione a maggio ha inoltre mostrato che la tendenza dell'inflazione non è solo al ribasso”, prosegue Kastens. “A maggio, il costo della vita nell'Eurozona è aumentato più del previsto 2,6% (era al 2,4% ad aprile). Ancora una volta, sono stati i prezzi dei servizi a salire in modo significativo. Dopo il 3,7% di aprile, sono saliti al 4,1% a maggio, portando anche il tasso Core al 2,9% (dal 2,7% di aprile). Per i prossimi mesi ci aspettiamo un movimento laterale del tasso d'inflazione, interrompendo così la tendenza alla disinflazione degli ultimi mesi”.

“A fronte di questa incertezza nell'andamento dell'inflazione, è probabile che prevalgano i falchi, che sottolineano la dipendenza dai dati e l'approccio ‘riunione per riunione’. Il messaggio centrale del Presidente della Bce Lagarde dovrebbe evitare d’impegnarsi esplicitamente per un altro taglio dei tassi a luglio. Nel complesso, manteniamo la nostra previsione di altri tre tagli dei tassi entro la fine di marzo 2025”, conclude Kastens.