17 giugno 2024

Opportunità d’investimento e prospettive di crescita post elezioni in India

A seguito della conclusione delle elezioni indiane che si sono protratte per settimane, Hari Shyamsunder, Senior Client Portfolio Manager di Franklin Templeton Emerging Markets Equity, analizza le implicazioni dei risultati elettorali ed esamina le principali tendenze che stimolano la crescita economica dell'India e le sue prospettive d’investimento a lungo termine

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), l'India è destinata a diventare la terza economia mondiale entro il 2027 (fonte: India Today, 10 settembre 2023). Quali sono le implicazioni del risultato elettorale sull'economia e sul mercato azionario del Paese?
A nostro giudizio, le riforme sono ben radicate e l'India continua a rappresentare una storia di crescita strutturale di lungo periodo.

Sovraperformance del mercato azionario nel lungo periodo
Negli ultimi tre anni, fino al 30 aprile 2024, il mercato azionario indiano, misurato dall'Msci India Index, ha registrato una performance positiva in termini assoluti e relativi rispetto all'Msci Emerging Markets Index e l'Msci All Country World Index (fonte: MSCI). Anche la sovraperformance dell'India rispetto ad altri mercati emergenti omologhi copre un periodo pressoché trentennale: dal 31 maggio 1994 al 30 aprile 2024 (fonte: ibid).
La sovraperformance nel lungo termine del mercato azionario indiano rispecchia la crescita del prodotto interno lordo (Pil) del Paese. La quota indiana del Pil globale è passata dall'1,1% del 1993 a quasi il 3,5% in 30 anni (fonti: International Monetary Fund, World Economic Outlook, aprile 2024, World Bank Data). L'ascesa dell'India non è chiaramente un fenomeno di breve durata, ma un fenomeno che si è sviluppato costantemente in un arco di tempo più lungo.

Principali tendenze economiche
Poiché il mercato azionario indiano è fortemente correlato alla crescita economica, riteniamo vi siano diverse tendenze fondamentali in grado di stimolare l'economia di quel Paese:
- Aumento dei redditi: l'aumento dei redditi, abbinato a una popolazione giovane, dovrebbe trainare i consumi. Prevediamo un incremento della popolazione indiana di classe media e benestante di 400 milioni di persone. In particolare, il numero di persone appartenenti alla classe più facoltosa del Paese potrebbe triplicare, e questo segnerà la creazione di una nuova categoria di consumi, la categoria premium, di cui l'India non disponeva finora. Di conseguenza, riteniamo che il consumo di prodotti e servizi premium evolverà rapidamente;
- Riforme strutturali: l'India è da tempo un mercato interessante per i marchi globali, ma per creare più posti di lavoro ha bisogno di attirare investimenti. Negli ultimi 10 anni, il governo ha attuato riforme strutturali per rafforzare la governance e il quadro di riferimento per gli investimenti del Paese, migliorando il clima imprenditoriale e semplificando le transazioni commerciali. Tra gli esempi si possono citare il sistema e-Way Bill, che ha ridotto i costi relativi alla logistica e unificato l'India come destinazione di investimento, il Jan Dhan-Aadhar-Mobile (JAM) o "India Stack", che ha permesso di destinare in modo più mirato i programmi di sussidi ai beneficiari finali, i tagli alle aliquote delle imposte sulle società, che le hanno portate allo stesso livello di quelle di altri Paesi produttori, e la risoluzione del debito attraverso l'introduzione del codice fallimentare (Insolvency and Bankruptcy Code);
- Trasformazione digitale: una delle storie degne di nota dell'ultimo decennio è stata la trasformazione digitale che ha caratterizzato l'India. Nel 2015, la penetrazione di Internet nel Paese era tra le più basse al mondo e ciò ostacolava lo sviluppo di opportunità come l'ecommerce. Oggi, l'India ha una delle più grandi popolazioni online a livello globale. La presenza di tariffe dati a bassissimo costo e l'adozione diffusa del sistema di Unified Payment Interface (UPI) hanno portato a una forte crescita degli acquisti online di beni e servizi;
- Potenziamento dell'attività manifatturiera: l'India non è storicamente nota per il settore manifatturiero a causa del suo difficile ambiente commerciale. Nel 2022, il settore manifatturiero ha contribuito al Pil solo per il 13% rispetto a Cina, Vietnam e Bangladesh, dove la percentuale si aggirava intorno al 20/30% (fonte: World Bank, al 2022). Ma le riforme strutturali, gli investimenti infrastrutturali, gli incentivi legati alla produzione e i fattori geopolitici stanno cambiando le prospettive del settore manifatturiero indiano, tanto che ora vediamo delle opportunità associate al potenziamento della sua attività manifatturiera. Ad esempio, l'aumento significativo della produzione e delle esportazioni di telefoni cellulari è un primo segnale di successo per il più ampio schema di incentivi legati alla produzione. Pertanto, siamo ottimisti sul fatto che l'India possa emergere in futuro come polo produttivo globale.

Rischi globali
I cicli dei tassi d'interesse e della liquidità a livello globale sono in continua evoluzione. Cambiamenti repentini possono portare a correzioni di mercato. Inoltre, l'ambiente geopolitico è volatile, con numerosi potenziali elementi di tensione. Riteniamo che il mondo stia entrando in acque inesplorate su questo fronte.

La storia di crescita di lungo periodo dell'India
A prescindere dalle elezioni, riteniamo che una confluenza di fattori abbia posto l'India su solide basi per una crescita nel lungo periodo. Il Paese ha registrato una combinazione di interventi e volontà politica che, a nostro avviso, porteranno a continue riforme e a un periodo di stabilità macroeconomica. Sono state gettate le fondamenta per la crescita delle esportazioni e per l'emergere di una nuova classe di consumatori.
(Articolo a cura di Hari Shyamsunder, Senior Client Portfolio Manager di Franklin Templeton Emerging Markets Equity)