L'oro ha toccato i massimi storici in ottobre, in un contesto di cambiamenti economici.
I prezzi dell'oro hanno continuato a salire nel mese di ottobre, raggiungendo nuovi massimi per tutto il mese e chiudendo il 30 ottobre alla quotazione record di 2.787,61 dollari l'oncia (fonte: World Gold Council). I principali indicatori economici statunitensi, tra cui il rapporto sui posti di lavoro, il CPI, le vendite al dettaglio, i PMI, il sentimento dei consumatori, il Pil del terzo trimestre e il PCE, hanno segnalato un continuo progresso economico.
Le azioni dell'oro hanno avuto una performance mista. Il Nyse Arca Gold Miners Index (Bbg code: GDMNTR) è salito solo dell'1,42%, mentre l'Mvis Global Juniors Gold Miners Index (Bbg code: MVGDXJTR) ha superato l'oro, registrando un aumento del 5,62% nel corso del mese.
Alla fine di ottobre, i mercati prevedevano un ritmo più lento dei tagli dei tassi della Federal Reserve statunitense (Fed) rispetto alle previsioni di settembre. L'oro ha mostrato una forte resistenza, raggiungendo i massimi storici nonostante il rafforzamento del dollaro (+3,17%) e l'aumento dei rendimenti del Tesoro (con il rendimento a 10 anni aumentato di 50 punti base; fonti: ibid). L'oro ha probabilmente beneficiato della debolezza delle azioni statunitensi, dato che il Nasdaq Composite Index e l’S&P 500 sono diminuiti rispettivamente dello 0,49% e dello 0,92%.
Il 31 ottobre, la pubblicazione del Bilancio autunnale 2024 del Regno Unito ha inciso sui mercati britannici e globali, in un clima di preoccupazioni che il bilancio possa stimolare l'inflazione e indurre la Banca d'Inghilterra a posticipare i tagli dei tassi d'interesse. In risposta, l'oro è sceso di oltre 40 dollari l'oncia, chiudendo il mese a 2.743,97 dollari, con un aumento di 109,39 dollari l'oncia o del 4,15% complessivo per ottobre (fonte: ibid).
Il mancato raggiungimento delle previsioni di guadagno di Newmont e la revisione della guidance per il 2025 influiscono sul settore dell'oro
Un fattore chiave che ha influenzato la performance del settore in ottobre è stato il brusco sell off delle azioni di Newmont (4,02% del patrimonio netto della Strategia) il 24 ottobre. Il giorno precedente, Newmont ha riportato un EPS rettificato per il terzo trimestre 2024 di $0,81, mancando le previsioni di consenso di $0,86. Sebbene questo rendimento leggermente inferiore alle previsioni sia dovuto in gran parte a costi più elevati, è stato in qualche modo compensato dalle notizie positive di forti riacquisti di azioni, riduzione del debito e un dividendo trimestrale di 0,25 dollari per azione. Newmont ha ampliato il suo programma di riacquisto di azioni a 3 miliardi di dollari (da 1 miliardo di dollari), con 750 milioni di dollari riacquistati finora quest'anno. Inoltre, la società ha ridotto il debito netto di 483 milioni di dollari da inizio anno, puntando a una riduzione a 5 miliardi di dollari entro la fine dell'anno, rispetto ai 6 miliardi di dollari previsti. Nel terzo trimestre, il bilancio di Newmont è rimasto solido, con 3 miliardi di dollari di liquidità consolidata, circa 7,1 miliardi di dollari di liquidità totale e un rapporto tra debito netto ed EBITDA aggiustato di 0,9x. La società ha fatto progressi anche nelle vendite di attività non Core, raggiungendo 1,475 miliardi di dollari di vendite da inizio anno e quindi è sulla buona strada per superare il proprio obiettivo di 2 miliardi di dollari. Durante la conference call del 24 ottobre, Newmont ha fornito una guidance preliminare per il 2025 inferiore alle aspettative. La società prevede una produzione di circa 5,6 milioni di once nel 2025, in calo rispetto ai 6,0 milioni di once previsti in precedenza. Inoltre, ha indicato che i costi rimarranno stabili rispetto ai livelli del 2024, contrariamente alle aspettative del mercato che prevedevano riduzioni su base annua. Queste revisioni, insieme ai risultati più deboli del terzo trimestre e a una previsione di costi più elevati per il 2024, hanno fatto crollare le azioni di Newmont di quasi il 15% quel giorno. In quanto leader del settore, la performance di Newmont ha influenzato il mercato più ampio, causando un calo delle quotazioni della maggior parte delle azioni minerarie aurifere il 24 ottobre, nonostante un aumento dello 0,76% del prezzo dell'oro. Il GDMNTR ha chiuso la giornata in calo del 2,8%.
Le preoccupazioni degli investitori sull'estrazione aurifera svelate dall'ondata di vendite di Newmont
Il recente sell off di Newmont ha messo in evidenza i rischi principali che preoccupano gli investitori in azioni di estrazione dell'oro, spiegando l'intensa reazione del mercato, forse esagerata:
1. Soddisfare le aspettative: il raggiungimento costante degli obiettivi è fondamentale per il settore. Sebbene la previsione dei costi di produzione, operativi e di capitale sia complessa, è essenziale che le aziende mantengano le promesse per costruire la fiducia degli investitori. La sottoperformance o le frequenti revisioni possono non avere necessariamente un impatto sul valore delle attività di lunga durata come le miniere aurifere, ma i mercati seguono da vicino la capacità di ogni società di rispettare i propri piani come indicatore di un'efficace gestione del rischio. Le aziende che adottano una guida cauta e precisa hanno maggiori probabilità di soddisfare o superare le aspettative e di conseguenza possono beneficiare di valutazioni più elevate.
2. Espansione dei margini e generazione del flusso libero di cassa: dopo i recenti aumenti dei costi dovuti all'inflazione, gli investitori si concentrano sulla gestione dei costi del settore. Una delle principali preoccupazioni sollevate dal rapporto di Newmont è se le sue prospettive di aumento dei costi indichino una tendenza più ampia per il settore. Con l'allentamento delle pressioni inflazionistiche e l'impegno delle società per controllare i costi, si prevede che i costi del settore si stabilizzeranno e che i margini si espanderanno con l'incremento dei prezzi dell'oro. Gli investitori cercano garanzie sul fatto che le società stiano raggiungendo margini e flussi di cassa liberi da record in un contesto di prezzi dell'oro da record.
3. Attuazione delle strategie di crescita: gli investitori osservano con attenzione l'approccio delle società alla crescita, dalle espansioni delle miniere, ai nuovi progetti e alle acquisizioni. Sebbene il consolidamento del settore, come l'acquisizione di Newcrest da parte di Newmont, possa offrire vantaggi a lungo termine, l'integrazione comporta anche rischi e complessità. Un'allocazione efficace del capitale e una solida esecuzione delle iniziative di crescita sono fondamentali per mantenere la fiducia degli investitori, anche se le acquisizioni possono temporaneamente mettere sotto pressione la performance del titolo.
I solidi risultati del terzo trimestre di Agnico Eagle rafforzano la fiducia del settore
Newmont ha dato il via alla stagione degli utili, seguita da un altro leader del settore, Agnico Eagle (5,07% del patrimonio netto della Strategia), il 31 ottobre (con risultati rilasciati dopo la chiusura del mercato il 30 ottobre e una conference call il 31 ottobre). I solidi risultati di Agnico nel terzo trimestre 2024 hanno fornito esattamente la spinta di cui il settore aveva bisogno, offrendo solide performance finanziarie e operative, riaffermando la guidance annuale e presentando una prospettiva positiva sui costi, sull'inflazione e sul progressi dei progetti in tutte le aree chiave:
1. Aspettative rispettat: Agnico Eagle ha superato le aspettative relative agli utili con un EPS rettificato di 1,14 dollari, sopra le previsioni di consenso di 1,01 dollari. Sia la produzione che i costi per il trimestre hanno rispettato le previsioni e la società ha mantenuto la sua guidance per il 2024, puntando a una produzione di 3,35 milioni di once e a costi complessivi di 1.225 dollari l'oncia nel punto intermedio.
2. Espansione dei margini e generazione di flusso di cassa libero: Agnico Eagle ha registrato un flusso di cassa operativo e un flusso di cassa libero record per il trimestre. La società ha ridotto il debito netto di 375 milioni di dollari, portando il totale a 1 miliardo di dollari da inizio anno e ha migliorato il rapporto debito netto/EBITDA da 0,29x a 0,15x. Agnico ha dichiarato un dividendo trimestrale di 0,40 dollari per azione e ha riacquistato 30 milioni di dollari in azioni, sottolineando il suo impegno a restituire capitale agli azionisti, con 700 milioni di dollari restituiti da inizio anno. Per quanto riguarda i costi e l'inflazione, Agnico ha osservato che i miglioramenti della produttività stanno stabilizzando i costi nelle sue miniere. Per la manodopera, che rappresenta il 45% della struttura dei costi, si prevede un tasso di inflazione del 3% nel 2025, in calo rispetto al 4,5% del 2023. I costi complessivi dovrebbero aumentare di circa il 5% su base annua, grazie al calo dei costi del diesel e dell'energia e alla stabilità dei rinnovi contrattuali. L'azienda non ha inoltre registrato un'inflazione significativa dei costi di capitale.
3. Attuazione delle strategie di crescita: Agnico ha riferito progressi costanti nei suoi progetti Detour Complex, Odyssey e San Nicolas, con sviluppi infrastrutturali chiave e attività di autorizzazione in corso. Sono stati rilasciati risultati di esplorazione positivi per Detour Underground, Hope Bay e East Gouldie. Agnico continua la sua strategia di piccoli investimenti azionari in regioni geologicamente favorevoli e politicamente stabili, compreso il recente investimento in ATEX Resources (Cile), considerandolo un approccio disciplinato e precoce per stabilire una presenza strategica in una promettente area mineraria di rame.
I forti risultati di Agnico Eagle sono oscurati dal calo del mercato
Sfortunatamente per Agnico Eagle, il suo eccellente rapporto ha coinciso con Halloween e una giornata spettrale per l'oro, che è sceso di oltre 40 dollari l'oncia (fonte: World Gold Council). Pertanto le azioni di Agnico non hanno registrato aumenti in quella giornata. Forse il mercato si aspetta che Agnico soddisfi o batta costantemente le aspettative, come ha fatto storicamente, guadagnandosi una valutazione premium nel settore. Una cosa è chiara: realizzare i risultati rispetto ai piani, realizzare l'espansione dei margini con l'aumento del prezzo dell'oro ed eseguire una strategia di crescita disciplinata e sostenibile sono gli ingredienti chiave per la sovraperformance del settore minerario aurifero.
(Articolo a cura di Imaru Casanova, Portfolio Manager, Oro e metalli preziosi di VanEck)