15 luglio 2025

Secondo un sondaggio di WisdomTree, il 62% degli italiani intervistati investirebbe in criptovalute o aumenterebbe il proprio investimento se avesse maggiori conoscenze in materia

Gli italiani investono nelle criptovalute per perseguire specifici obiettivi finanziari, ma la mancanza di informazioni adeguate e di un quadro normativo in Italia ne sta frenando la diffusione

I risparmiatori/investitori italiani mostrano un crescente interesse per le criptovalute, secondo un nuovo sondaggio condotto tra gli investitori retail italiani commissionato da WisdomTree, società innovativa nel settore finanziario globale.
La ricerca, condotta da Opinium su 3.000 adulti con almeno 5.000 sterline/euro in risparmi o investimenti residenti nel Regno Unito, in Germania e in Italia, con 1.000 intervistati per Paese, rivela che oltre 6 investitori italiani su 10 (62%) sarebbero incoraggiati a investire in questa asset class o ad allocare una quota maggiore in cripto asset, se avessero una migliore comprensione dei fondamenti delle criptovalute o se fossero disponibili maggiori informazioni didattiche. Un elevato livello di apertura che arriva in un anno in cui: il Bitcoin ha superato i 100.000 dollari, il presidente degli Stati Uniti Trump ha segnalato il suo sostegno a lungo termine per questa asset class, e la Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito ha pubblicato un documento di consultazione incentrato sulla possibilità di consentire agli investitori retail di accedere alle criptovalute attraverso gli Etp.

Il sondaggio fotografa un mercato ancora nelle sue fasi iniziali di maturità, ma in graduale trasformazione. Attualmente, secondo la rilevazione, il 18% dei risparmiatori/investitori italiani investe già in criptovalute, mentre il 22% sta valutando di farlo.
I risparmiatori/investitori italiani sono esigenti e selettivi nel loro approccio alle informazioni finanziarie. Piuttosto che seguire contenuti sensazionalistici o dettati dalle tendenze, preferiscono affidarsi a fonti di informazione tradizionali e affidabili per orientarsi. Il 52% si affida ai consulenti finanziari e il 31% ai media finanziari riconosciuti, contro il 9% che preferisce i social media e gli influencer. Secondo la ricerca, le fonti di informazione tradizionali e affidabili rimangono un asset prezioso.

Punti di accesso, ostacoli normativi e pianificazione finanziaria
Sebbene l’aspetto educational sia un fattore chiave, il 35% degli intervistati italiani afferma che la propria opinione è influenzata principalmente dalla regolamentazione del mercato locale. Ciò contribuisce a spiegare perché, attualmente, solo il 10% degli investitori sceglierebbe di investire in criptovalute tramite prodotti negoziati in Borsa (Etp), dato che gli Etp su criptovalute non sono ancora stati autorizzati alla quotazione su Borsa Italiana.

Antonio Sidoti, Head of Southern Europe, Sales, di WisdomTree, ha dichiarato: "Il sondaggio rivela gli ostacoli che impediscono un'ulteriore diffusione delle criptovalute, ma anche che questa asset class è interessante per i risparmiatori/investitori italiani. Siamo incoraggiati dalla richiesta di maggiore informazione e dall'importante ruolo che l'autorità di regolamentazione locale svolge nell'influenzare le decisioni. A livello globale, abbiamo riscontrato un approccio costruttivo da parte delle autorità di regolamentazione nei grandi mercati come gli Stati Uniti e la Germania. Tuttavia, l'attuale posizione normativa italiana ha impedito la quotazione degli Etp su criptovalute, creando un limite artificiale alla partecipazione degli investitori. L'effetto a catena potrebbe indurre questi ultimi a cercare alternative più rischiose agli Etp sicuri e di qualità istituzionale".

Con la crescente popolarità del mercato delle criptovalute, i consulenti finanziari possono aspettarsi di essere chiamati a svolgere un ruolo importante in Italia per l'accesso al mercato da parte dei privati. Il 42% degli intervistati sceglierebbe di accedere a questa asset class tramite consulenti finanziari, una tendenza che aumenta con l'età, passando dal 30% tra i 18/34enni al 47% tra gli over 55. Al contrario, le piattaforme di criptovalute attraggono maggiormente i più giovani, con il 30% dei 18/34enni che sceglie questa strada, rispetto al 23% dei 35/54enni e solo il 13% degli over 55.

Se un tempo le criptovalute erano considerate un asset speculativo, oggi vengono sempre più integrate nelle decisioni di pianificazione finanziaria, rafforzando il motivo per cui gli investitori retail italiani cercano di accedervi tramite consulenti. Secondo il sondaggio, coloro che sono investiti o stanno valutando di investire in criptovalute hanno obiettivi finanziari concreti. Il 47% ha investito o sta valutando di investire per generare un reddito disponibile maggiore, il 31% sta pensando di acquistare una casa, il 29% a una pianificazione familiare e il 27% guarda già alla pensione.

Dovile Silenskyte, Director, Digital Assets Research di WisdomTree, ha commentato: "La nostra ricerca mostra chiaramente che gli investitori stanno prendendo in considerazione le criptovalute per raggiungere i propri obiettivi finanziari a lungo termine e che i consulenti finanziari svolgeranno un ruolo significativo come punto di accesso. Per i consulenti, continuare a informare i clienti sui rischi e sulle opportunità sarà fondamentale per l'evoluzione di questa asset class e per il suo tasso di adozione in Italia. I consulenti dovrebbero inoltre essere consapevoli delle sfide che si presentano quando i clienti investono in questa asset class al di fuori dei fondi e degli Etp. Ciò rende più difficile avere una visione d'insieme di tutte le asset class e delle esposizioni all'interno del portafoglio, ma espone anche a rischi quali le frodi. L'utilizzo di Etp sulle criptovalute nell'ambito del mix di portafoglio contribuisce a fornire un quadro completo del portafoglio complessivo, consentendo una pianificazione finanziaria più olistica e sfruttando al contempo i migliori servizi di custodia e strutturazione dei prodotti".